Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

lunedì 26 settembre 2011

Feroce eterno


Sapevo tutto, ora non so niente, niente c’era da sapere, quaggiù, tutto così, quaggiù, niente devo, niente voglio, niente io, impara la lezione, imparala da solo, sei al buio, il buio ambivalente della mente che è tutto e niente e tu galleggi al centro esatto della sincerità, sincerità, senza sincerità non c’è liberazione, sei al buio, solo al buio, buio che nasconde, buio che rivela, piccola mente, piccolo cuore, non arrendersi, non combattere, non muoversi, invece arrendersi, combattere, muoversi, la negazione sembra creare strane eternità, movimento immobile, paura audace, non ti muovere, muoviti, ora è adesso, ieri è adesso, oggi è adesso, ci fosse una direzione da prendere, non una, mille direzioni da prendere, ma neanche questo è vero, non ci sono mille direzioni, non c’è questo e quello, niente è questo, niente è quello, si appannano le cose, tutte le cose, e non c’è io, non c’è tu, solo maschere applicate in faccia a una speranza che non c’è, siamo come cani, ecco come siamo, cani al buio soli, accucciati al buio, soli, niente speranza, speranza mai, speranza a nessuno, non esiste più speranza, nessuno vuole speranza, quaggiù, lo scoglio è troppo alto da passare, troppo appuntito per sedersi, troppo incredibile per credersi, lo scoglio è la favola che raccontano ai bambini, da bambini siamo ovunque, crescendo siamo in un posto solo, quasi sempre quello sbagliato, lo scoglio è troppo alto, troppo appuntito, ci si muore su questo scoglio, scoglio volatile, aria pesante di scoglio, aria di miliardi di respiri e non un solo respiro sincero, non un solo respiro al buio, niente buio, non si accetta il buio, aboliamo il buio,  che ci sia solo luce, la luce sia, la luce è, ma quanto buio fa questa luce, un buio luminoso e terribile, è terribile stare in questa luce, aboliamo dunque la luce, aboliamo anche il buio, aboliamo il pensiero logico, aboliamo la fantasia, aboliamo la realtà, ecco fatto, realtà e buio e luce aboliti, radicalmente, radicale radice eterna delle maschere del pensiero, una volta sapevo queste cose, era facile allora, ora è difficile, difficile sapere, difficile dopo che tutto è stato abolito, abolita l’abolizione, abolita la vita, la virtù, rimane il cosmo, foglie secche di cosmo nella mente e allora va abolita anche la mente e tocca correre, via, si corre nudi incontro all’impossibile, un ardente impossibile, una feroce eternità di violenta, gioiosa rapina, affondo, affondo, affondo i denti nella gola della verità, il sangue scorre, nella bocca, bocca piena di felicità, e mordo, mordo, mordo, mordo, mordo, nel centro esatto della sincerità, ficcato dentro la sincerità, crocifisso dentro la luce, angelo dalle ali strappate, che precipita urlante orgasmi candidi e incandescenti in fondo al cesso odorante dell’universo in milioni di gocce bianche, sperma d’angelo contenente il mondo.

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